Per questo nuovo aggiornamento la Redazione ha deciso di ripercorrere gli avvistamenti a ritroso scavando nel passato, per portare a conoscenza le origini del fenomeno, vedere gli sviluppi e le reazioni da parte della popolazione.
Vero è che la Valmalenco e in particolare il Pizzo Scalino, ha le sue leggende, quindi una traccia di strani fenomeni, che in quel luogo avvengono, c’è già e si perde nella notte dei tempi (vedi Leggende), ma un primo clamoroso episodio avvenne nel luglio del 1952, fu tale la sua portata da salire all’onore delle cronache.
La vicenda e l'approfondimento degli avvenimenti nell'articolo tratto dal sito indipendente Italiador
Di seguito
una sintesi dell’accaduto:
Il 31
luglio del 1952 durante una gita sui monti del Bernina Giampiero
Monguzzi e la moglie Pinuccia Radaelli vivono un’insolita avventura.
Giampiero, ingegnere della società Edison, raccontò di aver avvertito
improvvisamente una brezza gelida che sembrava produrre un rumore simile a
quello delle sartie di un vecchio veliero, poi a un tratto il silenzio:
“Ero
vicinissimo a mia moglie, … gridavo e mi accorgevo che lei non mi udiva. E
vedevo anche che mia moglie apriva la bocca, ma non veniva fuori la voce. Era
un ‘silenzio compatto’, un ‘vuoto’ da non stare in piedi.” Subito dopo
questa sensazione il “silenzio assoluto”.
Foto Monguzzi |
La coppia avvista un piatto scintillante di almeno 10 metri di
diametro che si alza dalla parte inferiore del ghiacciaio per posarsi
sulla neve nel più assoluto silenzio.
Racconta ancora Giampiero Monguzzi
“Avevo a tracolla la macchina fotografica ma quando scattai non
sentii il solito clik. Forse non avevo fatto nessuna fotografia. Rimasi a
guardare. Il disco restò per pochi secondi ancora senza vita. Poi vidi un uomo
coperto da uno scafandro dai riflessi metallici venire verso di me. L’istinto
mi suggerì di scappare ma la paura mi teneva inchiodate le gambe. Forse non mi
aveva visto. Infatti l’uomo (almeno credo sia stato un uomo) andava verso
l’esterno della circonferenza del disco. Lo percorse tutto intorno come se
stesse eseguendo un’ispezione dell’apparecchio. Si fermava ogni due o tre passi
guardando verso l’alto del velivolo. Camminava molto impacciato in quello
scafandro che aveva i contorni non ben definiti e sembrava quasi peloso. Aveva
in mano uno strumento cilindrico simile ad una torcia elettrica. Non so quanto
sia durato tutto questo, forse cinque minuti da quando il disco si era
appoggiato sul ghiacciaio, ma non posso stabilire con esattezza un tempo
preciso”.
Il passeggero del disco volante terminata la sommaria ispezione del
disco torna a bordo da un ingresso che il Monguzzi, data la posizione non vede.
L’oggetto misterioso si alza in volo, con una sezione che si mette a roteare
sfrecciando via nel cielo. Monguzzi scatta altre due foto e continua:
“A mano a mano che il disco si allontanava, sentivo tornare la vita
intorno a me. Chiamai mia moglie e la voce veniva fuori. Il vento aveva
ricominciato a fare quella strana musica come tra le sartie di un veliero”.
Il resto è nelle cronache: i giornali dell’epoca riportarono per dovere
di informazione la notizia, ma di fatto il protagonista dell’evento venne
“delegittimato”. Egli infatti si trovò per una serie di circostanze a dover
ritrattare tutto e le conseguenze furono pesanti: dal licenziamento alla
perdita di credibilità. Il Monguzzi in uno slancio di volontà di condivisione e
desiderio di portare a conoscenza del popolo informazioni preziose, venne in
realtà posto ai margini della società, deriso e alla fine “reso innocuo”, per
il sistema.
Forse questo caso ha condizionato talmente l’opinione pubblica, dal
veicolare anche la paura di esporsi quando qualcosa di non convenzionale ci
trova ad essere testimoni involontari.
Intanto i fenomeni continuano a manifestarsi, li troviamo annotati anche nel volume UFO: è il 17 Agosto 1997 quando a Livigno tre ragazzini di 12-13 anni sono testimoni in Val Federia di un avvistamento particolare durato circa 4 minuti. I ragazzini raccontano ai genitori (che solo in seguito, il 23 Agosto, riferiranno ai Carabinieri della Compagnia di Tirano), con fare concitato e visibilmente eccitati, di aver visto una figura dalle sembianze umane, ma senza gambe, che pareva muoversi e mantenersi in equilibrio con le braccia più lunghe del busto, in una sorta di movimento fluttuante, senza toccare terra, mentre la testa appariva grossa e ovale.
Immagine tratta dal dossier UFO |
La figura non era luminosa, ma bianca, risaltava quindi perché in contrasto col paesaggio, alta circa un metro essa durante il suo tragitto era veloce come “un uomo in corsa”, all’incirca 3-4 minuti (a detta dei ragazzi) ha imboccato una valle e quindi non risulta più visibile al trio. A conferma della testimonianza il giorno dopo ai Carabinieri di Livigno giunge la testimonianza di un disegnatore pubblicitario di Sesto San Giovanni dell’avvistamento in due giorni diversi dopo il ferragosto, di un disco volante in volo su quelle valli.
Vari avvistamenti si susseguono, tanto da suscitare la volontà, in un gruppo locale di appassionati della materia, di rendere pubblico il fenomeno, organizzando una conferenza pubblica con l’intervento del CICAP, nella veste di Mario Morocutti e di Vladimiro Bibolotti per conto del CUN.
Presenti in sala diversi testimoni, desiderosi di essere ascoltati anche per esperienze molto particolari. C’è molto fermento e voglia di conoscenza, di condivisione, ma la serata inizia già dalle prime battute a prendere una piega imprevista: gli interventi del CICAP mirano (da sempre) a negare la presenza aliena sulla Terra e dall’altra gli esperti iniziano a porre in ridicolo le testimonianze.
Il velo di
Maya ricadde pesantemente sulla scena andando a coprire quello che non doveva
emergere ed essere portato a conoscenza.
Dovettero trascorrere alcuni anni dopo questa esperienza negativa, per riportare alla ribalta delle cronache il fenomeno: nel 2012 Dario Giacoletto, dedica il suo blog Presenze aliene ai fenomeni della Valmalenco, raccogliendo diverso materiale tra testimonianze e fotografie delle quali la più interessante risale al 2006, lo scatto riprende un disco immortalato di fronte alla vetta del Pizzo Scalino. Sarà lo stesso autore del blog a venire in valle e ad acquisire una mole inaspettata di testimonianze e materiale fotografico, da qui scaturisce la sua decisione di pubblicare informazioni circa il fenomeno ufologico locale, di cui proponiamo il primo articolo
Questa le sue impressioni: “Mi ritrovo ad indagare una realtà sconcertante che trova pochi agganci con l’informazione presente sulla piazza.” Egli assieme ad alcuni appassionati locali reduci dalla cocente delusione circa l’operato dei vertici del settore, procede nella ricerca e arriva alla constatazione, che l’ufologia sul campo è ben diversa dall’ufologia da scrivania. La ricerca procede sino a quando si fa avanti il CUN nella persona di Massimo Angelucci, la storia è riportata qui
L’Ing. Angelucci intende accertare la realtà del fenomeno
valtellinese e dopo indagini sul campo a contatto con testimoni, decide di far
periziare mediante esperti del CUN prima e mediante perizia forense poi, alcune
delle foto ufologiche della Valtellina. L’elevato costo dell’esame forense fa
cadere la scelta su una sola foto, ma di notevole rilevanza: la foto 0146 con
tanto di entità aliena:
L’autenticità a questo punto, certificata, suscita sconcerto generale al Simposio Internazionale di San Marino, nonostante la sua genuinità i soliti detrattori tenteranno di screditarla adducendo le più incredibili fantasticherie in merito al soggetto ritratto. Arrivarono al punto di dire che l’alieno poteva trattarsi di un manichino, ma furono subito messi a tacere da una serie di foto dove quella entità deambulava.
Anche il GAUS di Firenze fece periziare alcune foto tra cui
quelle del caso Lanzada del 2011, anche in questo caso la serie fu giudicata
genuina ed il responso reso noto al Simposio di San Marino. Dario Giacoletto
dedicherà l’apertura del suo blog all’evento Titolando “Ufo: a futura memoria”
di seguito l’incipit:
“Da tempo era richiesta e si attendeva, ora finalmente è
arrivata. Il 2017 sarà in futuro ricordato come l’anno in cui l’ufologia
italiana, ha compiuto un passo che pone un paletto, un punto fisso che non
concederà possibilità di ritorno. Il Centro Ufologico Nazionale in occasione
del Simposio Internazionale di San Marino 2017 e, il Gruppo Accademico
Ufologico Scandicci di Firenze; hanno ufficialmente presentato la
documentazione relativa alle analisi forensi, attestanti la genuinità di alcune
serie fotografiche riportanti ufo e presenze aliene riprese in Valmalenco. Da
oggi in poi nessun denigratore dell’ufologia, potrà affermare che non esistono
prove fotografiche certe, riguardanti la presenza ufo/aliena sulla Terra,
oppure in Valmalenco!”
Di tutte le straordinarie vicende che vedono la Valtellina essere territorio di elezione, le principali sono: l’avvistamento in massa datato 7 Agosto 2012 in Valmalenco, riportato anche nel volume UFO I DOSSIER ITALIANI (Foto sopra), giorno in cui le autorità locali vengono sommerse dalle segnalazioni di un disco volante osservato per diversi minuti stazionare sopra la Piazza San Giacomo e Filippo di Chiesa in Valmalenco e dirigersi poi lentamente verso la locale caserma dei Carabinieri. L’altezza del velivolo dal suolo è stata stimata di circa 500 metri, tanto da far rilevare agli osservatori le dimensioni del diametro del disco, stimate attorno ai 10 metri. Da qui l’oggetto si è poi diretto “come un fulmine” testuali parole riportate nelle testimonianze, verso Caspoggio, da qui verso l’Alpe Palù, per proseguire verso la vallata di Chiareggio, riapparendo sulla verticale della funivia e da qui dirigere verso il centro di Lanzada, poi verso l’Alpe Prabello e il Pizzo Scalino. Non meno clamore suscitò la vicenda relativa all’incidente presso la Centrale ENEL di Lanzada del 17 aprile 2016. Un altro caso eclatante è quello relativo all’incendio dell’Hotel Totò di Chiesa Valmalenco avvenuto nella notte del 27 dicembre 2016 nel corso del quale intervenne un mezzo alieno a spegnere le fiamme, ripreso dagli stessi Vigili del Fuoco e reso pubblico.
Come pure la frana di Tornadri verificatasi nella notte
tra il 12 e il 13 febbraio 2018
Foto tratta dal quotidiano IL GIORNO |
Da quando l’ufologia della Valtellina è stata resa nota alla massa, molte cose sono avvenute. Intanto si è sviluppato un certo “turismo ufologico” in zona, dopo il quale si è riscontrato anche un turismo dovuto ai ricercatori, gruppi di ricerca compresi. Sono intervenuti oltre al CUN e al GAUS, già menzionati sopra, il Gruppo The-X Plan di Perugia (potete trovare nella pagina a loro dedicata i Valmalenco Files), SIPA, G.R.I.A., F.U.I. etc., nonché numerosi privati cittadini e gruppi dall’estero.
Grazie a queste iniziative, nonché alla divulgazione da parte
di alcuni blog, primo fra tutti Presenze aliene di Dario Giacoletto, per
finire con Ufogram news del Gaus, l’ufologia della Valtellina è ora presente
sul palcoscenico mondiale, a dispetto di tutto e di tutti può ora essere
conosciuta ben oltre i confini nazionali.
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