domenica 29 novembre 2020

ISS la Stazione Spaziale Internazionale

 

Per questo aggiornamento estendiamo lo sguardo oltre i confini territoriali, volgendo l'attenzione nello spazio grazie alla visuale che possiede l'ISS la Stazione Spaziale Internazionale che lo scorso 28 novembre è passata sopra di noi, precisamente alle 18.16 l'abbiamo immortalata sopra il Monte Rolla. Lo scatto risulta mosso per via dell'esposizione in posa notturna e sfocato perché senza postazione fissa, ma accontentiamoci!

Foto da Sondrio

La telecamera sella Stazione Spaziale lo scorso 15 novembre ha  registrato la presenza di 150 oggetti volanti non identificati nell'orbita terrestre. L'ISS aveva già  dato notizia  lo scorso aprile di un avvistamento simile, quando era stata registrata la presenza di una  flottiglia di centinaia di ufo in avvicinamento alla Terra. Anche lo scorso agosto il Cosmonauta russo Ivan Vagner, ha registrato la presenza di diverse luci strane, il video della durata di 60 secondi, mostra almeno 5 oggetti in formazione dietro la terra. 



Nell'ultimo avvistamento il numero di oggetti era tale  da non entrare interamente nel campo visivo della telecamera. Questi fenomeni appaiono improvvisamente per poi scomparire allo stesso modo. Inspiegabili le motivazioni, va detto però  che intanto l'unità Space Delta 9 della Space Force ha ufficialmente ricevuto ordini per la sua prima missione: la guerra orbitale. Intanto anche il mini space shuttle senza pilota X-37B ha effettuato una serie di orbite per scopi non rivelati, ma per un progetto dello Space Force.


La Stazione Spaziale Internazionale







Per chi volesse avere la visuale dalla Stazione Spaziale, ecco il link

Fenomeni Valmalenco Vs Fenomeni Terra

Che accade in questa sperduta valle della ancora più sperduta provincia di Sondrio? Cosa hanno di diverso i fenomeni che qui si succedono? Perché nulla si sa al di fuori di questa zona ristretta? Soprattutto come vengono vissute le esperienze dalla popolazione?

A questi ed altri quesiti proveremo a dare risposte esaustive anche sulla base di testimonianze dirette vissute in prima persona e raccolte sul territorio.

Innanzitutto è da premettere un elemento fondamentale: chi si trova a vivere queste esperienze non ha né la volontà né tanto meno il desiderio di porsi al centro dell’attenzione, nulla gli viene riconosciuto e soprattutto chi rivela testimonianze lo fa con la consapevolezza di essere esposto anche a critiche e derisione, quindi non ha ritorno alcuno, ma è mosso dalla volontà di portare a conoscenza fatti dei quali si è trovato ad essere investito. Alla luce di questa doverosa premessa andiamo a fare un rapido excursus sulla tipologia dei fenomeni.

Valmalenco: oggetti luminosi 
 (foto S.T.)

In ufologia la classificazione dei fenomeni era distinta da “Incontri del 1°- 2°- 3°- 4°” coniata negli anni Settanta dall’astronomo, astrofisico e fondatore del più importante centro di ricerca ufologica Usa, Joseph Allen Heynek.

Nello specifico:

Incontri di 1° tipo: visione di un Ufo posato a terra, a distanza relativamente ravvicinata (non più di alcune centinaia di metri).
Incontri di 2° tipo: l’Ufo, oltre a essersi posato a terra, deve avere lasciato tracce della sua presenza (segni sul terreno, bruciature su un albero, ecc.).
Incontri di 3° tipo: con l’Ufo deve essere avvistata anche un’entità animata.
L’incontro ravvicinato di 4° tipo è di origine più recente: si tratta della cosiddetta abduction, ovvero il rapimento di un terrestre a bordo di un Ufo. Tutti gli avvistamenti di Ufo in volo, invece, sono definiti “luce notturna” o “disco diurno”.

Questa prima classificazione è stata integrata con altri punti: Incontro del 5° tipo: comunicazione diretta e continua con gli extraterrestri.

Incontro del 6° tipo: la morte di un essere umano o di un animale nel corso di un incontro alieno. Incontri del 7° tipo: interscambio generico tra umani e alieni per la creazione di un ibrido.

Di recente i nostri ricercatori del gruppo THE X-PLAN hanno delineato una nuova classificazione per gli incontri ravvicinati o CE (Close Encounters) che partendo dalla base della classificazione originaria di Hynek, la integra sulla scorta delle più recenti informazioni raccolte in tema di Esobiologia ed Esopolitica. In particolare, dal 3° livello il focus viene spostato sull’individuo piuttosto che sul velivolo. La  classificazione TXP prevede 5 livelli di incontro, la potete trovare nel dettaglio.

Flottiglia e triangolo Valmalenco (foto S.T)



Dopo avere esaminato tale classificazione quantomeno per avere un quadro della fenomenologia, avendo quindi contezza di quale tipologia di eventi possiamo essere testimoni, vi mettiamo al corrente di una ulteriore esperienza: gli alpeggiatori nella zona dei laghi di Campagneda e Prabello, hanno già dato una loro denominazione ad esseri che vedono ed incontrano. Tale definizione che connota questi esseri è “Fùmin” che sta ad indicare la loro tipica colorazione cinerina, come se fossero esposti al fumo e quindi grigiastri, da qui il nomignolo nel dialetto locale.

Solo questo fatto nella sua genuinità e autenticità la dice lunga su cosa accade in quelle zone. Entità non ben definite, ma che la popolazione abituata a trascorrere in quei luoghi parte dell’anno, ha già battezzato con questo simpatico etimo per distinguerli dalla fauna autoctona. Ciò testimonia la frequenza, oserei dire la consuetudine, la sistematicità di avvistamenti e incontri di esseri viventi non comuni.

Direi che siamo già oltre e lascio a voi le considerazioni di questo fenomeno…

Troverete più avanti il racconto in breve della testimonianza)

Ma da quando la Valmalenco è teatro di questi fatti?

Da una prima ricerca effettuata in merito alla produzione scritta, relativamente a documentazione e articoli, al materiale fotografico, alla cronaca locale, nonché dalle testimonianze raccolte, fino a sconfinare in racconti tradizionali e leggende, si può evincere che da sempre la zona ospita fenomeni inusuali.

(Vi rimando alla nostra pagina Storie e Leggende che potete visionare sul blog). Per accedere a questa casistica, non bisogna avere apparecchiature sofisticate o chissà quali strumentazioni dell’ultima generazione tecnologica, è sufficiente essere animati dalla volontà di indagare tali fenomeni, essere dotati di umiltà, oltre ad avere un’apertura verso il non convenzionale, per imbattersi in testimonianze, fatti, racconti ed esperienze sempre più numerosi e coinvolgenti. Di più, quando si accetta in modo autentico e scevro da qualsiasi speculazione o mira, si diventa protagonisti in prima persona, testimoni di ogni sorta di evento non ordinario e la bellezza, lo stupore, l‘incanto ci avvolge.

La voglia di mettere a conoscenza e condividere tali esperienze, diventa la molla per uscire allo scoperto e portare il proprio vissuto alla luce, depositari di tanta ricchezza.

Resta un ultimo interrogativo a cui dare seguito: “perché”. Perché in Valmalenco?

Molteplici le supposizioni, le congetture fatte, che troverebbero numerosi riscontri, tra queste alcune assumono particolare rilevanza:

-         La zona è ampiamente disabitata

-         Il luogo presenta minerali con tipicità e quantità

notevoli oltre a sorgenti d’acqua

-         La popolazione possiede ancora quei tratti

caratteriali di autenticità e spontaneità tali da non

rappresentare o costituire ostacolo

-         Il Pizzo Scalino ha caratteristiche sue proprie tali

da renderlo elemento di richiamo ed interesse per

entità aliene

-         Esiste una frattura spazio-temporale in questa

zona specifica

-         Esiste uno stargate alla sommità del Pizzo Salino.

Ovni sopra al Pizzo Scalino - foto gentilmente concessa da Dario Giacoletto



Ovviamente tali supposizioni meritano di essere indagate per avvallarne l’autenticità. Mentre può essere facilmente appurabile la natura delle sostanze minerali presenti in zona, così come direi di mera constatazione la scarsa presenza umana dei luoghi, più complesso diventa dimostrare l’interesse alieno per lo Scalino, così come la supposta esistenza della presenza dello stargate.

Ma procediamo con ordine, considerando innanzitutto le caratteristiche della zona: la sua collocazione geografica da sempre l’ha contraddistinta, tanto da farne una delle principali vie di comunicazione con il confinante territorio elvetico e tanto da attribuirle nel corso della storia un ruolo di rilievo strategico in ambito politico, economico, sociale e religioso. A questo riguardo potete cliccare per trovare informazioni e cenni storici.

L’alta Valmalenco, in particolare la zona del Pizzo Scalino dove fenomeni e avvistamenti hanno una maggiore concentrazione, non vede la permanenza stabile di persone per gran parte dell’anno. Vero è che costituisce meta di escursioni sia nel periodo estivo dove è presente anche la monticazione sugli alpeggi di Prabello e Campagneda, sia in quello invernale con ciaspole e sci, ma per i rimanenti mesi dell’anno resta pressoché disabitata. Parlando della popolazione essa è costituita per la maggior parte da individui con carattere solido, magari diffidente all’inizio, ma con gran cuore, pronto ad aiutare chiunque si trovi in difficoltà e a condividere il companatico. A questo proposito ci è stato raccontato l’aneddoto dove viene indicata una creatura con il termine sopracitato di “fùmin”, che vede protagonista un’alpeggiatrice locale: l’anziana donna si trovava nella baita dell’alpeggio e aveva finito di cenare, quando si accorse che due occhietti la spiavano da dietro la finestra. La donna intravide una sagoma piccola, ma scattante, una testa rotonda e grossa, pensò che la creatura si fosse avvicinata alla baita perché affamata, quindi la sera dopo pose sul davanzale del pane, una scodella di latte e delle uova; l’entità pare abbia gradito tutto tranne il pane. Ad un’ennesima visita della creatura l’anziana provò ad uscire per avvicinarsi, il suo desiderio era quello di abbracciare un essere così piccolo e indifeso, ma egli sfuggì la presa scappando verso un ruscello lì vicino. L’acqua pare li renderebbe invisibili. La donna raccontando l’aneddoto, definisce la creatura un “fùmin”, così come altri pastori della zona riferiscono di aver incontrato i fùmin, utilizzando quindi un termine appositamente coniato dalla popolazione locale, per indicare soggetti contraddistinti da caratteristiche fisiche simili, appartenenti ad una tipologia particolare, che non trova classificazione nel mondo animale ordinariamente conosciuto.

Alieno a Campagneda (Fùmin) foto ritenuta autentica dal CUN
gentilmente concessa da Dario Giacoletto



 
La zona ricca di quarzo, serpentino e altri minerali, vede inoltre la presenza di sorgenti d’acqua, ciò costituirebbe una riserva di approvvigionamento fruibile e spiegherebbe i numerosi passaggi, avvistamenti e presenze di entità aliene in loco. Il Pizzo Scalino avrebbe inoltre, funzione di antenna emittente e ricevente, nonché nasconderebbe sulla sommità una sorta di portale per accedere in questa dimensione e sembrerebbe anche al suo interno, una sorta di stargate.

Queste ultime supposizioni sarebbero state avvallate da testimonianze e rilevamenti effettuati dai ricercatori che a più riprese hanno indagato e setacciato il posto, riscontrando il manifestarsi di fenomeni elettromagnetici interessanti e onde sonore impercettibili all’orecchio umano. Diversi sono i fenomeni fisici ed elettromagnetici di particolare rilevanza verificatisi in zona e registrati dagli esperti, tra i quali quelli avvertiti dal nostro gruppo di ricerca The X-Plan in una delle numerose escursioni fatte nella zona Campagneda-Prabello (v. Valmalenco files). Il gruppo riferisce tra gli altri fenomeni una curiosa esperienza, come se esistesse una sorta di bolla dove suoni e voci sarebbero ovattati, quasi si stesse attraversando una zona che attutisce i rumori creando una sensazione particolare, come di essere calati all’interno di una cupola insonorizzata. Diverse sono anche le rilevazioni effettuate con apparecchiature ad infra suoni e ultrasuoni, così come formazioni in movimento rilevate con raggi infrarossi, ad ulteriore conferma che tali manifestazioni vanno oltre la nostra percezione sensoriale.

 

 

 


Ciao Gasparone!

  Ci ha lasciati lo scorso 2 febbraio, Gaspare De Lama, ultimo testimone del Caso Amicizia VV56, l'esperienza di contatto avvenuto tra g...