lunedì 24 agosto 2020

BENVENUTI!

 

Valmalenco
Laghi di Campagneda

Questa è una breve presentazione fatta sotto forma di intervista immaginando le prime domande che vorreste porre.

Cos’è U.V.A.?

E’ l’acronimo di Ufo Valtellina Avvistamenti.

- Perché nasce?

Perché nella nostra provincia da diversi anni, si stanno verificando fenomeni che ci hanno incuriosito, oltre al moltiplicarsi di avvistamenti e testimonianze che ci hanno portato a voler indagare in modo più approfondito. Il tradizionale comportamento schivo e riservato dei convalligiani spesso mette a tacere le testimonianze e le voci riguardanti avvenimenti non ordinari, liquidandole ammiccando alla predilezione dei valtellinesi per il dio Bacco...Ma noi partiamo dall'UVA!😄

- Quindi credete negli Ufo?

NO! Il nostro atteggiamento non è quello di voler credere quindi avere la persuasione per fanatismo, né quello di ritenere vero il fenomeno ufologico a prescindere. Il nostro proposito è quello di una sana ricerca per indagare e scandagliare a 360° i numerosi fatti inspiegabili che da diversi anni e da più parti, vengono avvertiti.

- Sono diversi i gruppi di ricerca che in questi anni si interessano dei fenomeni in valle, ce n’era bisogno di un altro?

SI! Perché noi siamo del posto, viviamo in Valtellina, pur avvalendoci anche del supporto di ricercatori al di fuori della nostra provincia e di esperti regionali. Essere presenti sul territorio ci fornisce la possibilità di indagare in tempo reale i fenomeni, i vari avvistamenti, i reperti, oltre ad essere di aiuto per tutti coloro che volessero sottoporci materiale, testimonianze o qualsiasi altro contributo. Al tempo stesso avvalendoci di ricercatori esterni abbiamo l'opportunità di avere ulteriori strumenti e molteplici esperienze maturate in altri luoghi. In questi anni abbiamo visto la presenza in valle di tanti ricercatori, venuti dalle località più disparate: Torino, Lucca, Milano, ecc. - per tacere sulla presenza di membri della NASA, del CICAP, addirittura della CIA e della Digos - che MAI hanno fornito informazioni sulle indagini compiute (come se non meritassimo spiegazioni o informazioni!) e mai hanno dato risposta a dubbi e curiosità, come d'altra parte non si è nemmeno mai verificata la possibilità di avere figure di riferimento in loco. 

Per tutte queste ragioni abbiamo deciso di offrire a tutti coloro che sono incuriositi dal fenomeno, un valido supporto, soprattutto serio, preparato e responsabile, a disposizione di chi vorrà avere informazioni o risposte.


La Redazione

L'UOMO FALENA E' IN ZONA

Tra gli oggetti più disparati che solcano i nostri cieli, la nostra attenzione è stata in particolar modo attratta da una sagoma nera, oblunga, veloce e silenziosa. Era il 13 giugno scorso, alle ore 21.30, sull’imbrunire, località Alpe Mara, altitudine circa 900 metri s.l.m. Il nostro gruppo stava conversando tranquillamente, quando volgendo lo sguardo alle nostre spalle, abbiamo notato un oggetto non meglio identificato, uscire da una delle vallate laterali alla Val di Togno. Veloce, tanto veloce da coprire la distanza tra il versante Retico e quello Orobico in poco meno di 5 secondi, tanto che la sola idea di prendere la macchina fotografica o il cellulare per scattare una foto, avrebbe distolto il nostro sguardo e perso lo spettacolo. Nel mio cervello una sola domanda: cosa sta volando? E nell’immediato l’analisi: non fa rumore, non riflette la luce, non è un elicottero, non è un drone, di nuovo, cosa sta volando? (Riproduzione grafica)

Noi un’idea ce la siamo fatta, nell’articolo che segue troverete la risposta. Non è la prima volta che tale sagoma viene avvistata, sempre da due dei nostri componenti e sempre sulla stessa traiettoria, ma con percorso inverso. Quello che ci ha colpiti è stata la comparsa tanto repentina, quanto silenziosa, oltre alla velocità e alla bellezza del volo planare che la sagoma eseguiva.

Alzate gli occhi al cielo per scoprire meraviglie!

Chi o cosa è Mothman, l’uomo falena?

In pochi sanno che qualche anno fa anche l’Italia è stata teatro della comparsa di questa figura misterosa, precisamente una piccola zona compresa tra Brescia e il lago di Garda, attorno alla cittadina di Rezzato. Di seguito la cronaca ne dà testimonianza:
..."Una signora di Segrate (MI), conosciuta semplicemente con le iniziali L.F., raccontò che il 10 ottobre 2004, intorno alle 9.00 del mattino, aveva osservato una luce prima e poi addirittura un non meglio descritto "uomo in nero" compiere strane evoluzioni nel cielo, davanti a lei a una distanza massima di una trentina di metri, in una strada poco battuta, per poi scomparire così come era venuto."...

Per saperne di più abbiamo attivato una ricerca nel web riguardante il solo territorio italiano, ne riportiamo alcuni stralci, ma per chi volesse fare una lettura più approfondita consigliamo la navigazione in internet dove troverà anche le testimonianze degli avvistamenti negli USA. 

Si trova traccia di una creatura molto simile, addirittura nella storia antica, nientemeno che Tacito nella sua "Historiariferisce il prodigio di un uccello di aspetto mai visto, apparso nella Gallia Cispadana nel giorno della battaglia di Bedriacum per la successione dell’impero romano nel 69 d.C., nel denso di un bosco presso Regium Lepidum (l’odierna Reggio Emilia). E lo stesso uccello viene esaltato da Plinio come «un uccello di esimia grandezza, quale non si era mai osservato prima»

Ma tornando ai giorni nostri e alla storia dell'Uomo Falena bresciano, qui si trova molto di più di un singolo avvistamento, addirittura una serie di episodi inquietanti che possono farci quantomeno incuriosire. I luoghi protagonisti di questi eventi sono alcuni piccoli paesi situati tra la città di Brescia e la sponda bresciana del lago di Garda, e in particolare località che si trovano alle spalle della Valtenesi e le propaggini delle sue colline, luoghi suggestivi abitati dai tempi antichi e divenuti sacri ai Celti. Rezzato e la sua frazione Virle, che incontreremo, distano solo pochi chilometri da un altro luogo misterioso del bresciano: il "Sercol" (nome che nel dialetto bresciano indica il "circolo", il "cerchio"), un antico cerchio di pietre, talune scolpite, con un diametro di una trentina di metri. Vicino al Sercol si trova anche una pietra particolare che viene indicata col nome suggestivo di "Volto del diavolo di Rezzato". Il Sercol era un luogo magico e maledetto, dove si raccontava che le mamme della zona in passato minacciassero i figli più indisciplinati di portarli proprio lì, un monito che funzionava sempre.

È quantomeno inquietante, che proprio da queste parti nell’agosto del 2002 arrivi un’importante testimonianza di un avvistamento italiano del Mothman.
In 
un altro caso siamo sul lago di Garda, in una località imprecisata, quando il testimone C.C. insieme ad altre persone è su un balcone al primo piano di una villetta ad ammirare il magnifico panorama del lago. È sera tardi, il cielo è terso, non ci sono alberi che ostacolino la vista. E' allora che vedono "qualcosa". A una distanza di qualche centinaio di metri vi è una creatura marrone scuro, più larga di qualunque uccello abbiano mai visto, più di due metri, dall’aspetto umano ma con una cresta in testa. Le ali, riporteranno poi gli osservatori, erano simili a quelle di un pipistrello e lo strano essere le sbatteva lentamente e regolarmente.
Non ci è dato approfondire questo episodio e forse non sarebbe nemmeno salito alla ribalta delle cronache se non ne fossero seguiti altri.
Nell’estate del 2005 la signora
 Fiona S. racconta un altro avvenimento con molti punti in comune. Una sera sta percorrendo la tangenziale, nei pressi di Rezzato, quando la sua auto viene sorvolata a un’altezza di circa 7 metri da un’enorme sagoma scura, simile a un uomo. La creatura è lunga circa due metri, ha grandi ali da pipistrello. Fiona sfreccia via, non si ferma e non guarda nello specchietto retrovisore, anche se non sa che cosa ha visto di preciso. Solo tempo dopo, cercando in internet, si abbatte nelle leggende del mothman americano e nelle testimonianze italiane, e allora ripensa alla sua esperienza, su cui comunque non riesce a dare una spiegazione: ma tiene a precisare che non aveva fatto uso di alcol o stupefacenti. Impressionante è che questo avvistamento del mothman a Rezzato si collochi in prossimità di un caso che anni prima aveva fatto discutere e che potrebbe trovare nuovo vigore. Il 1° giugno del 1985, verso le 18,00, a Virle, frazione di Rezzato, il contadino G.B. rinviene quattro gigantesche impronte di zampe d’uccello, ognuna delle quali lunga 2,5 metri.

Agli avvistamenti del bresciano vanno aggiunti per dovere di cronaca quelli molto più recenti avvenuti in località Vassalini il 25/09/2019 e dei quali ne dà ampia informazione il sito di Dario Giacoletto Presenze aliene in Valtellina, in data 1 ottobre 2019, il post apre con la festa dell'aria a Caiolo e gli avvistamenti alla manifestazione aerea, ma scorrendo le pagine troverete quella intitolata Entità Iota. 

Ciao Gasparone!

  Ci ha lasciati lo scorso 2 febbraio, Gaspare De Lama, ultimo testimone del Caso Amicizia VV56, l'esperienza di contatto avvenuto tra g...